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A partire dalla innovativa sentenza 5639/1992, che sanzionò – a titolo di omicidio preterintenzionale – l’attività del chirurgo che sottopose il paziente, in assenza di necessità ed urgenza terapeutiche, advert un intervento operatorio di più grave entità rispetto a quello meno cruento e comunque di più lieve entità del quale lo aveva informato preventivamente e che solo era stato da quegli consentito, ritenendo irrilevante – sotto il profilo psichico – la finalità pur sempre curativa della sua condotta, numerose sono state le decisioni che si sono occupate delle conseguenze - sotto il profilo penale – dell’attività medica “arbitraria”, perché svolta contro o senza la volontà del paziente, spesso divergendo sulla soluzione da prediligere. Infatti, a meno di dieci anni dalla precedente pronuncia, la sezione quarta di questa Corte aveva – capovolgendo il precedente indirizzo – esclusa la configurabilità dell’omicidio preterintenzionale qualora, in assenza di urgente necessità, fosse stata eseguita un’operazione chirurgica demolitiva, senza il consenso del paziente, prestato per un intervento di dimensioni più ridotte rispetto a quello poi eseguito, che ne avesse determinato la morte, poiché, for each integrare l’omicidio preterintenzionale, period richiesta una condotta consapevolmente ed intenzionalmente diretta a provocare un’alterazione lesiva dell’integrità fisica della persona offesa.

Lesioni lievi: fanno parte di questo gruppo anche le lesioni che determinino una malattia la cui durata sia tra i 21 e i 40 giorni e possono essere perseguite d’ufficio e sanzionate con una pena detentiva che va da tre mesi a tre anni.

La condanna contro l’esercente una professione sanitaria per taluno dei delitti previsti dall’articolo 583-bis importa la pena accessoria dell’interdizione dalla professione da tre a dieci anni.

Come anticipato nell’introduzione, la legge riserva un trattamento sanzionatorio diverso a seconda della gravità del reato di lesioni personali.

Si ferisce alla mano sinistra e colpisce al torace un suo amico ventenne facendo esplodere accidentalmente un colpo dalla penna-pistola che stava maneggiando. È quanto è successo a Taranto nel mese di ottobre del 2019, ed è quanto ora al vaglio della procura pugliese che dovrà stabilire se si è trattato di un incidente o di un gesto volontario.

Orbene, secondo un primo indirizzo interpretativo, nel regime introdotto dalla novella, rientrerebbero nella competenza del giudice di tempo solo le fattispecie violenza e omicidio: Avvocato penalista di cui al comma 2 dell’art.

Solo nel caso in cui l’attività medico-chirurgica sia sorretta da una ragionevole indicazione terapeutica, o tale indicazione sia ritenuta in buona fede dall’agente comunque sussistente, con valutazione ex ante

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Ai fini della configurabilità del delitto di lesioni personali, costituisce malattia la lesione cutanea consistente in un taglio all’avambraccio guaribile in tre giorni, in quanto anche una modesta soluzione di continuo dell’epidermide, con soffusione ematica, non può non comportare una sia pur minima, ma comunque apprezzabile compromissione locale della funzione propria dell’epidermide che non è solo quella di carattere estetico-sensoriale ma anche e soprattutto quella di protezione dell’intero organismo, in ogni sua parte, da contatti potenzialmente nocivi con agenti esterni di qualsivoglia natura (Sez. five, 16271/2010).

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​In questo articolo tratteremo i diversi punti che riguardano i delitti di “lesioni personali”, che cosa ci si tutela, chi è il soggetto attivo e chi il soggetto passivo, elemento soggettivo e condotta, tipologie di lesioni e malattia, conseguenze e fonti normative.

Ricorre il delitto di lesioni, e non già quello meno grave di percosse, sia in caso di contusione escoriata che di cervicoalgia, rientrando entrambe nella nozione di «malattia » in quanto l’una consiste nella lesione sia pure superficiale del tessuto cutaneo e quindi nella patologica alterazione dell’organismo, e l’altra comporta una pur limitata alterazione funzionale del rachide cervicale non esaurendosi in una semplice sensazione di dolore. Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 15420 del 11 aprile 2008 (Cass. pen. n. Why not give this a try? 15420/2008)

La prova della volontà di ricorrere a interventi chirurgici privi di read the article ogni indicazione terapeutica è stata puntualmente ricavata anche dalla concorrente assenza di un valido consenso informato all’atto operatorio da parte del paziente, la cui corretta formazione postula la previa rappresentazione delle alternate diagnostiche o terapeutiche possibili, in mancanza della quale l’efficacia scriminante del consenso risulta neutralizzata; la contrarietà dell’intervento operatorio alla volontà effettiva del paziente, a fronte di un consenso acquisito in maniera indebita e arbitraria, che sia funzionale all’esecuzione di un intervento estraneo a finalità terapeutiche, priva la condotta del medico-chirurgo del requisito dell’autolegittimazione, travalicando i limiti della colpa e integrando l’elemento psicologico del dolo, che consiste nell’accettazione piena e consapevole, in by way of preventiva, dell’evento lesivo concretamente verificatosi, realizzando il delitto di cui all’art. 582.

(Nel caso di specie, infatti, è di palmare evidenza che la condotta tenuta dagli imputati abbia causato un'apprezzabile menomazione funzionale dell'organismo delle parti offese che hanno riportato lesioni tali che, alla luce di un criterio di credibilità razionale, hanno interferito sensibilmente sulla funzione di sistemi, apparati e organismi inerenti alla vita sia vegetativa che di relazione).

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